Il mare in città

MARIA Konopnicka – A Carignano di notte

Come il mare è burrascoso,
come freddo il cielo
e quale angoscia è nel canto
che i turbini intonano!

Come pesante è l’ala della nube
Che porta il fulmine di domani;
quale maledizione nella mia anima
e qual deserto nella mia casa!

Nessun divino uccello
Non vedo, né presso, né lontano,
e canto non so perché,
né so perché singhiozzo.

E guardo alle livide stelle
alle stelle di ossianici canti,
e ascolto come nella notte si lagna
l’amaro sussuro di quest’onda.

E penso: oh! che almeno mi giunga
un suono famigliare: sia pure 
l’ululare d’un cane alla luna,
il rintocco di una campana a morto.

Sonnecchiano i cani alla catena,
s’è spento il bianco fior del plenilunio,
 il cuor nella campana s’è spezzato
da molto, molti anni!